Un itinerario completo in 25 tappe per visitare la Sicilia Occidentale senza perdere nulla. Un viaggio alla scoperta delle province di Palermo, Trapani e Agrigento.
Oggi partiremo con la prima tappa, PALERMO.
Più che una città, è un vero gioiello siciliano. Quando la visiterete non lasciatevi prendere dalla fretta ma esplorate i suoi vicoli, le strade, le piazze, i mercati i rioni meno turistici con calma vivendo la Palermo più intima e vera.
La città di Palermo (dal greco Pan-Ormos -tutto porto), capoluogo della regione siciliana, è considerata il punto nodale, culturale ed economico, tra il Mar Mediterraneo e l’Europa. Per questo motivo, in passato è stata terra di conquista dei Sicani, dei Cretesi, degli Elimi, dei Greci, dei Fenici, dei Romani, dei Bizantini, degli Arabi, dei Normanni e degli Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi, degli Spagnoli e degli Austriaci. Tutte questi popoli hanno lasciato monumenti e resti straordinari. Il nucleo originario della città fu fondato trai due antichi fiumi del Kemonia e del Papireto. Nel IX secolo d. C. con gli arabi, la città definita "paradiso delle terra", acquistò splendore. Il Castello della Zisa, il Castello di Maredolce e il Parco della Favorita sono testimonianza di questo periodo. Durante il periodo Normanno e svevo si registrò un grande sviluppo economico e culturale. Sotto la dominazione degli Aragonesi furono realizzati grandi cambiamenti nella città. Tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, Palermo fu la città dei cento Paesi in cui crescevano le borgate, espressione di un'economia del territorio in rapporto continuo con la città. Oggi il Centro Storico di Palermo è diviso in Quattro mandamenti (Loggia-Castellammare, Tribunali-Kalsa, Palazzo Reale e Monte di Pietà-Capo) legati alle due arterie storiche della città: il Cassaro e via Maqueda, strada perpendicolare alla prima e che, all'incrocio con questa, crea la piazza Quattro Canti di Città. La Kalsa è il quartiere musulmano della città, costruito nei primi decenni del '900 ed il mercato che si svolge all'interno prende il nome del quartiere stesso.
Da visitare il Palazzo Reale o dei Normanni dove gli stessi crearono la loro dimora, il Palazzo Sclafani appartenente ad una delle famiglie piu’ potenti del trecento, la Cappella Palatina, la Porta Nuova all’inizio del corso Vittorio Emanuele, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, espressione dell’influenza musulmana, l’imperdibile Cattedrale e ancora lasciatevi incantare dal Teatro Massimo e dal Politeama Garibaldi, e se volete immergervi nel tipico folclore palermitano non potete non visitare gli storici "Mercati" cittadini:
Vucciria, è uno dei più interessanti mercati all’aperto di Palermo, vera e propria istituzione cittadina, fra le sue attrazioni turistiche più apprezzate. Il mercato si trova nel Mandamento Castellammare, in Discesa Viceré Caracciolo. Il nome del mercato deriva dal francese "Boucherie" (mercato delle carni macelleria), ma la sua caratteristica è quella di rappresentare appieno il quadro della tipicità gastronomica siciliana.
Capo, in via Porta Carini, costituisce la parte più alta del popoloso quartiere Seralcadio,(dall'arabo "Hascia al Bacar" rupe di mare), sviluppatosi durante la dominazione musulmana fuori dall'antico quartiere del Cassaro. Il suo nome proviene dalla dizione “caput Seralcadii”, per la sua posizione nella parte superiore del quartiere. Qui si era stabilita la schiera degli Schiavoni, mercanti arabi di schiavi. Per definizione è il mercato del popolo di Palermo, che ha saputo mantenere, con il suo intricato labirinto viario, l'aspetto di un ”SOUK“ orientale, dove trasuda opulenza e magnificenza, ma anche scadimento e limitatezza.
Borgo Vecchio, per i palermitani più semplicemente "Il Borgo", si sviluppa a ridosso del Teatro Politeama, in Piazza Ettore Ximenes, estendendosi fino al porto. Sembra che il nome più antico del quartiere sia stato Barca, ma nel XV secolo veniva identificato col nome di Borgo Fornaja o Borgo S. Lucia. Era originariamente abitato da pescatori e marinai che su invito del Presidente del Regno Don Carlo d’Aragona si stabilirono nei pressi dell’antica chiesa di S. Lucia al Borgo.