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Mar

25 Posti assolutamente da non perdere della Sicilia Occidentale, ogni giorno una meta nuova tutta da scoprire

Pantelleria

Un itinerario completo in 25 tappe per visitare la Sicilia Occidentale senza perdere nulla. Un viaggio alla scoperta delle province di Palermo, Trapani e Agrigento.

Oggi la terza tappa, PANTELLERIA.

Pantelleria la perla nera del Mediterraneo, più vicina all'Africa che alla Sicilia da cui dista 110 Km. ed è italiana, anche se solo 70 Km. la dividono da Capo Mustafà (Tunisia). Figlia di un grande vulcano della fossa tettonica sita tra la Siclia e l'Africa nacque circa 300.000 anni fà. Il vulcano a seguito delle sue eruzioni dette origine ad un banco di pantellerite verde ed in seguito, collassando su se stesso formò un' immenso cratere, la caldera, che corrisponde alla parte centrale dell'Isola, dove si formarono a seguito di altre eruzioni le kuddie (Kuddia Randazzo- Kuddia Mida - Monte Gibele - Monte Gelfiser).

Furono i Fenici, e successivamente i Cartaginesi, a comprendere l'importanza strategica dell'isola, seguiti da Arabi, Vandali, bizantini, Normanni, Angioini, Aragonesi, Genovesi Spagnoli e Borboni. Testimonianza unica delle antiche civiltà mediterranee è quella dei Sesi, sepolcri neolitici di 5.000 anni fa.  "Cossyra" per i romani, "Bent el rion" ossia "figlia del vento" per gli arabi, l'odierno paese Pantelleria è posto all'interno di una piccola baia. Architettura caratterizzante è quella dei Dammusi (dal latino "domus"), abitazione diffusissime sull'isola, costruite in pietra a secco, dai muri spessi, con i tetti dalle caratteristiche cupole per la raccolta delle acque piovane che, attraverso opportune canalizzazioni, si immettono in cisterne sotterranee. Famosa per la produzione dello Zibibbo, del Cappero e del Vino Moscato, l'isola è un centro turistico dalle grandi attrattive, con le sue splendide scogliere laviche e il mare limpido, le numerose sorgenti naturali delle stufe e dei bagni asciutti dentro le grotte e le sue contrade dai nomi di origine araba: Khamma, Gadir e Sibà. Per via mare Pantelleria offre naturali bellissimi gioielli di un paesaggio che affascina: un alternarsi di coste basse, frastagliate, quasi merletti sul mare, ora alte, a strapiombo che a volte danno posto a grotte quali quella di Cala Levante, delle Sirene, dei Palombi di Punta Ciaccazza. Tra le due bellezze naturali più citate: il lago di Venere e le rocce piatte della Ballata dei Turchi.
 
Il Cappero di Pantelleria. Varietà: Tondina o nocellara - produce rispetto alla varietà spinosa capperi più
sodi e pesanti. Vengono raccolti da fine maggio a tutto agosto, ogni 8-10 giorni. Una volta separati dai "capperoni", i capperi vengono salati con sale marino grosso in fusti ricavati da vecchie botti tagliate a metà, dette “tinedde”. Travasati da una tinedda all’altra, per i primi 4/5 giorni, sono pronti per il consumo dopo circa un mese
 
Festa della patrona Madonna della Margana ultimi giorni del mese di giugno