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28

Ago

A Ragusa la Co2 si trasforma in olio bio, grazie alle alghe

I ricercatori Eni: eliminare l’anidride carbonica prodotta dai pozzi petroliferi e trasformarla in bio olio (e poi in carburante per auto) utilizzando solo l’energia del Sole e le alghe

Ragusa - L’impianto pilota su cui si stanno conducendo le prove di produzione è stato costruito a Ragusa, dove l’anidride carbonica estratta dai pozzi gestiti da Enimed insieme agli idrocarburi viene separata e inviata alla Centrale per le Energie Rinnovabili e distribuita in quattordici grandi cilindri trasparenti realizzati dalla Sun Algae Technology, una strartup austriaca ora acquistata da un gruppo italiano.

In questi cilindri alti cinque metri in fibra di vetro, vortica un liquido verde costituito da innumerevoli alghe microscopiche in sospensione nell’acqua salata. Per rendere l’ambiente ancora più fantascientifico i cilindri sono all’ombra ma brillano in modo stranissimo.

Guardando sul tetto scopriamo l’origine di quelle strane luci: grandi concentratori solari che ruotano lentamente inseguendo il Sole. Ciascuno di questi concentratori è costituito da migliaia di brillanti lenti di Fresnel che concentrano la luce solare su altrettante fibre ottiche che poi vengono convogliate nei cilindri sottostanti illuminando le alghe. Da qui il nome di fotobioreattori.
Con la luce del Sole concentrata proprio su di loro e l’anidride carbonica fossile che gorgoglia sotto di loro le alghe hanno tutto quello che serve per crescere e diventare sempre più numerose.
Una volta estratte dall’acqua, le alghe vengono essiccate formando una farina ricca di lipidi, da cui si estrae un olio che può essere inviato alle bioraffinerie di Eni al posto della alimentazione attuale costituita da olio di palma.

L’acqua, intanto, viene separata, purificata e reimmessa nei fotobioreattori dove crescerà la generazione successiva di microalghe.

 

 

 

 

Fonte: ragusanews.com