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Palermo è capitale della cultura, Gentiloni: "Questa città va verso il futuro, l'Italia ne è orgogliosa

"Palermo è la città che di più al mondo è cambiata in questi anni, un cambio culturale che noi vogliamo mettere in sicurezza per gli anni successivi. Palermo città non soltanto della cultura artistica ma anche delle altre culture dell'accoglienza, della salute e della pace. E anche delle altre culture nate lontano da Palermo che vivono qui". Sono le parole con le quali il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha aperto le iniziative per Palermo Capitale della cultura, presentata stamattina al teatro Massimo alla presenza del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro della Cultura Dario Franceschini: "Palermo - dice il premier - è una città che sta cambiando, che va verso il futuro, è l'occasione, per noi, per dire grazie a questa città. Grazie a Palermo da parte di tutti gli italiani che sono orgogliosi di questa città. Lo dico perché questo sentimento di rinascita, con delle straordinarie radici di culture e civiltà, è un sentimento che fa bene alla Sicilia e all'Italia". 

E' l'occasione anche per un richiamo al dialogo fra culture: "Guai a perdere le nostre radici, a immaginare che in un mondo cosmopolita e digitale si possa rinunciare alla nostra storia e alla nostra identità e che le nostre radici possano essere utilizzate per chiudersi e non dialogare con il mondo", avvisa il premier.

Per Gentiloni "non sfugge a nessuno di noi l'importanza di questa apertura di quest'anno in cui Palermo è capitale italiana della cultura ma è una occasione per tutti gli italiani. Ad alcuni non sfugge la realtà di una città che ha sofferto e che non ha del tutto superato le difficoltà sociali, che è stata anche al centro di lutti e minacce, costretta a convivere con stereotipi a livello italiano e internazionale". "Noi - ha aggiunto Orlando - crediamo che quest'anno sarà possibile mettere alla prova le eccellenza palermitane, qualcuna non si dimostrerà più tale, altre invece saranno scoperte. Tantissime realtà internazionali hanno scelto Palermo. Vogliamo che si abolisca la parola periferia e si parli di quartieri. Un occasione che confermerà Palermo anche come capitale turistica".

Ecco il calendario degli eventi.

La parte del leone la fanno le mostre nel "cartellone" delle 780 iniziative di Palermo capitale della cultura. Spicca la retrospettiva su Robert Capa, il fotografo che raccontò lo sbarco alleato in Sicilia, il 14 aprile all'Albergo dei poveri, attraverso cento immagini che ripercorrono i grandi fatti del Novecento, come la guerra di Spagna del 1936-39. 

Ai Cantieri della Zisa, da un'idea del premio Nobel Wole Soyinka, a giugno si inaugurerà una mostra dedicata alla visione del corpo nero nell'arte occidentale, e sempre a giugno a Palazzo Sant'Elia, una retrospettiva curata da Achille Bonito Oliva sull'artista giapponese Shozo Shimamoto. Occhi puntati sull'antologica dedicata ad Antonello da Messina, a ottobre a Palazzo Abatellis.

Tra i progetti dedicati alla città, tra le cose cioé che resteranno anche dopo la fine del fatidico 2018, c'è la riapertura di Palazzo Butera, dopo il resaturo dei coniugi Valsecchi che lo hanno acquistato, la nascita dii un museo "No mafia" con il Centro di documentazione Peppino Impastato e la ricollocazione dell'altare del Gagini allo Spasimo. Lo Spasimo sarà oggetto di un recupero he farà nascere le Officine cultrali, sul modello dei Cantieri della Zisa.

Tra gli appuntamenti più attesi, a partire dal 16 giugno e fino al 4 novembre, quartiere generale al teatro Garibaldi, la biennale d'arte itinerante Manifesta. Torna, infine, il premio Rosa d'oro, della casa editrice Novecento, istituto nel 1984 e assegnato, per la prima edizione, a Jorge Luis Borges.

Nascerà, inoltre, un portale unico dell'offerta culturale e turistica della città che unificherà le biglietterie dei luoghi cittadini.

Secondo il sindaco "Palermo capitale italiana della Cultura è una grande operazione di autostima per la città", come ha scandito presentando il logo, realizzato da Sabrina Ciprì. "Ognuna delle comunità siciliane - aggiunge Musumeci - ha qualcosa da esprimere. Per Palermo è un riconoscimento assolutamente meritato. La Regione vuole fare la sua parte, abbiamo già parlato con l'assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo e con il sindaco Orlando, a valere sul fondo delle Autonomie abbiamo previsto un milione di euro per tutti i Comuni dell'Isola che nel corso degli anni conquisteranno un titolo per essere il più bel borgo, capitale della cultura o comunque un primato in un contesto nazionale o internazionale". "Abbiamo moltissime iniziative che arrivano da istituzioni internazionali - annuncia Andrea Cusumano, assessore alla Cultura della città - Hanno fatto a gara per partecipare".

Sono circa 780 i progetti previsti durante l'anno per Palermo Capitale della Cultura. Fra le altre iniziative, il ritorno in città del "Ritratto di Donna Franca Florio" di Giovanni Boldini.

"La vittoria di Palermo - commenta Franceschini - è stata basata su un progetto molto forte, di convivenza, di dialogo e di apertura, una delle caratteristiche con cui la città sta ricostruendo una vera crescita e rinascita e il logo lo rappresenta nel modo migliore possibile. Per Palermo il ruolo di Capitale della cultura non finirà il 31 dicembre 2018 ma continuerà sulla base del lavoro fatto in questi anni. Il capoluogo della Sicilia resterà anche dopo quest'anno Capitale della cultura, del dialogo e soprattutto del Mediterraneo".

Per Musumeci "a chi ci chiede se si mangia con la cultura noi dobbiamo rispondere sì, perché spendere sul fronte culturale non è mai un costo, è sempre un investimento e noi dovremmo trarre esempio da altre più fortunate reltà italiane straniere. Noi abbiamo il dovere di giocarci tutte le carte di cui disponiamo". "Per la prima volta - aggiunge Orlando - ci sono 43 istituzioni che partecipano al tavolo per Palermo Capitale della cultura seguendo un programma condiviso. Palermo è la città al mondo che negli ultimi 40 anni è cambiata di più culturalmente". Per Orlando "tante culture qui sono il pezzo del mosaico che Palermo compone all'interno del Mediterraneo - ha proseguito - Quest'anno sarà possibile mettere alla prova le eccellenze palermitane. Ci sono migliaia di iniziative che sono il frutto di un lavoro fatto in questi anni. Uno degli elementi caratteristici è che le periferie saranno più coinvolte del centro.

In programma alcuni iniziative nel quartiere di Ballarò finanziate dai reali olandesi. "L'anno scorso - dice Orlando - i reali olandesi sono venuti in visita a Palermo e ora un'opera verrà finanziata da loro a Ballarò. Se guardate il cartellone degli eventi noterete che non c'è stata una differenza tra la periferia e il centro perché siamo convinti che ogni periferia deve diventare centro".

 

 

Fonte: www.Palermo.repubblica.it