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16

Set

Porto Ulisse, c'è una nave in fondo al mare

Il relitto bizantino di una nave cargo ante litteram

Ispica - E' lunga verosimilmente una ventina di metri, larga circa sette. Non conosciamo il suo nome. Sappiamo quello di una sua sorella naufragata poco più in là, Ippos, in greco cavallo. 

Conferenza stampa in spiaggia, in riva al mare, ieri sera a Porto Ulisse, per illustrare le acquisizioni scientifiche in seguito al ritrovamento di una nave bizantina nel mare di Ispica. La location incantevole, lo chalet Porto Ulisse Beach gestito da Locanda Don Serafino. A volere questo momento divulgativo la Sovrintendenza di Ragusa, presieduta da Calogero Rizzuto, in collaborazione col Comune di Ispica. Ospite d'eccezione l'assessore regionale ai beni culturali Sebastiano Tusa, già Sovrintendente del Mare. 

Tutto parte dalla segnalazione di un sub pozzallese, Tonino Giunta, che ha riferito alla Guardia di Finanza e alla Sovrintendenza della presenza, nel fondale di Porto Ulisse, nel mare di Ispica, di un relitto. Subito si è attivata la filiera istituzionale che ha coinvolto la Sovrintendenza del Mare, che ha certificato, dai pochi elementi oggi rilevabili, che si tratta di nave bizantina. 

La conferenza al termine di un tour de force che lungo un'intera giornata ha visto l'assessore Sebastiano Tusa e il Sovrintendente Calogero Rizzuto consegnare alcuni importanti lavori di recupero. Il progetto di riqualificazione e valorizzazione funzionale del Parco Archeologico di Camarina, quello per la realizzazione e il ripristino dei sentieri del Parco Archeologico di Cava d’Ispica e i lavori per la valorizzazione e restauro della necropoli di Baravitalla a Modica. In provincia di Ragusa si stanno spendendo un totale di circa 12 milioni di euro derivanti dal PON Cultura e Sviluppo FESR 2014-2020. 

L'assessore Tusa ha spiegato come nel periodo bizantino fossero i Vescovi ad attivare i ricchi commerci di oggetti preziosi dall'Oriente, merci che venivano trasportate in mare e che dal canale di Sicilia dovevano pur transitare. I naufragi, frequenti e nefasti, hanno permesso ai nostri fondali di arricchirsi di tesori, a volte depredati, più spesso ignorati. Non è questo il caso. La Regione attiverà un canale di finanziamento per il recupero del relitto carico di anfore, una nave cargo ante litteram, e la sua collocazione in una struttura di proprietà del Comune, messa a disposizione dal sindaco Pierenzo Muraglie, dove sarà trasferita anche la nave Ippos, oggi collocata a Siracusa. Un lungo applauso ha salutato la notizia data dal Sovrintendente Rizzuto -attualmente ad interim anche a Siracusa- di annuncio del ritorno di Ippos a Ispica. In tal senso, Ispica si candida a diventare un polo dell'archeologia subacquea in provincia di Ragusa, e questo potrà avere in futuro riflessi anche nel turismo e nella sua economia. 

Alla fine della serata coordinata dal giornalista Giuseppe Savà, l'assessore alla cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata - già assessore ai beni culturali della Regione Siciliana- ha ricordato che fu sua la firma nel 2004 con cui fu istituita la prima e sinora unica Sovrintendenza del Mare in Italia. Una scelta lungimirante, di cui oggi si raccolgono i frutti.

 

Fonte: ragusanews.com