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Parco Archeologico Valle dei Templi

Strada Panoramica dei Templi
Agrigento (AG)

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Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi di Agrigento, uno dei siti archeologici più rappresentativi della civiltà greca classica, inserito nel 1998 dall'UNESCO nell'elenco del Patrimonio Mondiale. Il Parco, attraversato dalla viabilità pubblica di collegamento tra la città moderna e il mare, si articola in diverse aree, ora contigue come nel caso delle aree sulla collina che comprendono, nel settore orientale, i templi di Giunone, della Concordia e di Ercole e le necropoli ipogeiche e sub divo e, nel settore occidentale, i Templi di Zeus e dei Dioscuri, il gymnasium, l’area dei santuari Ctoni, la Colimbetra, e il Tempio di Vulcano. All’interno di questa si ritrovano l’Antiquarium paleocristiano di Casa Pace, l’antiquarium iconografico della Valle dei Templi, nel caseggiato rurale di casa Barbadoro, e l’Antiquarium di Villa Aurea. A nord est della collina, sulle pendici della Rupe Atenea, altra vasta aerea monumentale caratterizzata dalla presenza del santuario ctonio di e del tempio Demetra, sul quale in età normanna venne edificata la chiesa, tuttora esistente, di San Biagio. 

Nella zona persistono ampi, monumentali resti delle fortificazioni di età greca, e dei caseggiati rurali che ospiteranno attività di carattere culturale del Parco. Altra area monumentale del Parco, a nord della collina e a questa collegata attraverso la viabilità antica, di recente portata alla luce, è il Quartiere Ellenistico Romano e il poggio di San Nicola, sul quale sorge il Museo Archeologico, ricavato nei resti di un convento medioevale cistercense, e il complesso degli edifici pubblici della città antica, tra i quali emergono l’Ecclesiastrion, lo bouleterione, l’Oratorio di Falaride, e, al centro di un portico, un tempio romano di recente portato alla luce. Le Necropoli, formano degli ampi sistemi nelle aree esterne alla cinta muraria e si sviluppano soprattutto nella piana a sud della collina e ad occidente di essa.
 
La Kolymbethra
La Kolymbethra (dal greco, piscina) si trova presso l'estremità occidentale della Collina dei Templi, all'interno di un taglio naturale che divide l'area del Santuario delle Divinità Ctonie dal Tempio di Vulcano. Essa è tradizionalmente identificata sulla base dell'interpretazione di un passo dello storico greco Diodoro Siculo che la descrive come una magnifica piscina in cui si riversavano le canalizzazioni sotterranee che dalla parte alta della città scendevano a valle, tra cui la rete ipogeica scavata nella Collina di Girgenti e in quella nella Rupe Atenea che sbocca nella fontana di Bonamorone ancora attiva. Secondo la tradizione questa complessa rete di acquedotti era stata progettata dall'architetto Feace e realizzata con la mano d'opera dei prigionieri Cartaginesi sconfitti a Himera nel 480 a.C. per garantire l'approvvigionamento idrico o forse anche a scopi difensivo-militari. Nel cuore dell'area monumentale dell'antica Akragas la Kolymbethra - dove sono stati individuati ben diciotto sbocchi di canali - rappresentava non solo un grandioso bacino di raccolta delle acque ma soprattutto un incantevole paradiso naturalistico dal momento che era un florido vivaio di specie animali e vegetali. Già all'epoca di Diodoro, nel I sec. a.C., il luogo era in stato di abbandono e soltanto nel XII secolo d.C. fu ripresa nell'area la coltivazione della canna da zucchero alla quale si aggiunse, nel tempo, la coltivazione di agrumi. Dal 1999 la Kolymbethra è stata affidata in concessione al FAI (Fondo Ambiente Italiano) e costituisce un grandioso giardino di cinque ettari nel quale si condensa tutto il paesaggio agrario e naturale della Valle dei Templi con piante appartenenti alla macchia mediterranea (mirto, lentisco, terebinto, euforbia, ginestra) e un ampio agrumeto con limoni, mandarini e aranci..


Fonte: www.parcovalledeitempli.net

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