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08

Apr

25 Posti assolutamente da non perdere della Sicilia Occidentale, ogni giorno una meta nuova tutta da scoprire

Gibellina

Un itinerario completo in 25 tappe per visitare la Sicilia Occidentale senza perdere nulla. Un viaggio alla scoperta delle province di Palermo, Trapani e Agrigento.

Oggi la settima tappa, GIBELLINA

Gibellina è un comune della provincia di Trapani ubicato in una zona collinare a 250 metri sopra il livello del mare. Il nome deriva dall'arabo Gebel (Montagna, Altura) e Zghir (Piccola): il nome completo significa, pertanto, "piccola montagna", "piccola altura". Città distrutta nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 da un violento sisma, di magnitudo 6.0 Richter, è stata interamente ricostruita poco distante dal luogo dove sorgeva. Gibellina Nuova, pur mantenendo la tradizione contadina, è stata edificata con il contributo di artisti a livello internazionale che ha consentito di tracciare un itinerario culturale verso il futuro, proiettando uomini e cose in una dimensione cosmopolita. Si accede al paese attraversando l'imponente scultura della Stella di Consagra, uno dei nuovi simboli della nuova città. Gli altri sono il Sistema della Piazze, la Chiesa e le avveniristiche opere d'arte ad ogni angolo di strada. Molti esponenti del mondo della cultura hanno contribuito a creare la nuova identità di Gibellina Nuova, così come sulle rovine dell'antica cittadina, Alberto Burri ha ideato il Cretto, scenario artificiale per la memorizzazione del passato e per l'isolamento dell'evento catastrofico, dove vengono rappresentate ogni anno le Orestiadi, manifestazioni universalmente riconosciute di qualità, che vanno dalle rappresentazioni teatrali a quelle musicali, dalla pittura alla scultura, al cinema. 
 
Gibellina è adesso un museo vivo, un laboratorio di scultura contemporanea, dove le opere sono diventate riferimenti del percorso quotidiano, elementi di orientamento e differenziazione tanto più importanti quanto più la forma della città è dispersiva e sfuggente. Le opere stesso sono state donate dagli artisti e così si è costituita in pochi anni una collezione, l'unica di arte contemporanea in Sicilia, che anche per la sua attività espositiva rappresenta un centro di attrazione per la gente del trapanese e del palermitano.
 
Il Baglio Di Stefano e la Fondazione. In Località Baglio Di Stefano troviamo il complesso della dimora baronale Di Stefano, ricostruito nel 1995 su progetto di Marcella Aprile, Roberto Collovà, Teresa La Rocca, Ettore Tocco, Valentina Acierno, Alessandro D'Amico, Stefano Marina, L. Raspanti e Lorenzo Salon. Antistante il baglio si trova La Montagna di sale di Mimmo Paladino, un monumento che rappresenta una montagna bianca con dei cavalli neri caduti. Essa era una scultura preparata per una delle rappresentazioni teatrali, posta poi in maniera definitiva a simbolo della città. Il baglio Di Stefano ospita attualmente il Museo delle Trame Mediterranee, con una collezione di oggetti d'arte, gioielli, ceramiche e tessuti provenienti da Sicilia, Tunisia, Palestina, Albania, Algeria, Spagna, Marocco. Il baglio ospita inoltre una biblioteca, che raccoglie i fondi del Centro di Documentazione Orestiadi e la collezione "Giuseppe Nenci-Centro studi e documentazione sull'area elima", ed è sede dell'Istituto di Alta Cultura Fondazione Orestiadi Onlus.
 
Nel 2011 è stato inaugurato un nuovo spazio di cultura e aggregazione che raccoglie storie e memorie della valle del Belice, si chiama Belice/Epicentro della Memoria viva e segna la conclusione di un lavoro di due anni con gli abitanti della Valle, con il Progetto “Le Terre che Tremarono”, finanziato dalla Fondazione Sud. E' uno spazio che rappresenta una Sicilia originale e poco raccontata dalle cronache, la Sicilia che per riscattarsi dalla mafia punta su un'economia della cultura, della partecipazione e della legalità a partire dalle risorse locali per creare lavoro e sviluppo.
 
Festa del patrono San Rocco 16 luglio