Prende sempre più vita la Banca della Terra della Sicilia. Dodici aziende agricole, guidate da altrettanti imprenditori under4 41, riceveranno in concessione i terreni, per mettere in atto iniziative agricole di carattere innovativo e sostenibile. Le idee dei neo agricoltori sono state valutate da una commissione dell’assessorato regionale dell’Agricoltura e selezionate in base alla qualità, tipicità e sicurezza delle produzioni e delle filiere agroalimentari (vegetali, zootecniche e ittiche). Il terreno viene assegnato per venti anni e i neo-agricoltori potranno accedere ai fondi del Psr e ricorrere all’aiuto dell’Irfis. Le peculiarità dei progetti selezionati: dai mandorleti alla birra artigianale passando per l’ape nera siciliana e il cane Cirneco dell’Etna.
I terreni della Regione diventano fonte di reddito
«Abbiamo offerto ai giovani la possibilità di utilizzare una parte di terreni di proprietà della Regione per farne una fonte di reddito – ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci -. È una iniziativa sperimentata con esito positivo in alcune parti d’Italia». Si tratta, in questa prima tranche, di 430 ettari che ricadono in quattro province (Agrigento, Caltanissetta, Enna e Siracusa), patrimonio dei dipartimenti Agricoltura, Sviluppo rurale e delle Asp.
«È la concreta applicazione, dopo anni, della legge approvata dall’Ars che istituiva la Banca della Terra – ha aggiunto Musumeci -. I terreni non avevano una schedatura completa, abbiamo chiesto all’ordine degli agronomi, al collegio dei periti agrari e agli agrotecnici di redigere una scheda, lo hanno fatto. Abbiamo ancora migliaia di ettari da assegnare e aspettiamo le schede agronomice per ogni tipo di terreno. Fra qualche mese partirà il secondo bando, altri 700 ettari di terreno. L’Irfis metterà a disposizione un prestito d’avvio d’esercizio a tassi bassi».
I progetti della Banca della Terra in Sicilia
Tra i 12 progetti selezionati spiccano, per punteggio raggiunto nella graduatoria, le aziende di Simone Tumminelli a Barrafranca e di Antonio Giuseppe Buttaccio Tardio a Piazza Armerina, entrambe in provincia di Enna. All’azienda di Tumminelli vanno 12,37 ettari di terreno in cui sarà allevato e valorizzato il «Cirneco dell’Etna», mentre si occuperà di produzione di biomassa e si allevamento di ape nera sicula l’azienda di Antonio Giuseppe Buttaccio Tardio. All’attività andrà un lotto da 37 ettari a Piazza Armerina. Il progetto prevede l’incremento dell’impianto di eucalipto esistente e un boschetto di conifere da cui ottenere biomassa da conferire alla centrale elettrica presente nell’area di Dittaino.
Fra i progetti anche alcuni nell’ambito zootecnico, come quello dell’azienda di Zaira Conti Mica a Carlentini, nel Siracusano, per la valorizzazione di razze autoctone siciliane: bovine (Modicana e Cinisara), ovine (Pinzirita e Barbaresca) e caprine (Argentata dell’Etna). Di birra agricola artigianale si occuperà l’azienda «Irias Società Agricola snc» di Barrafranca, con la coltivazione di orzo da birra che verrà trasformato in malto, e in birra artigianale siciliana al 100 per cento su un lotto di 7,59 ettari.
Fonte: siciliafan.it