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Giu

Ciliegia dell'Etna DOP

La Ciliegia dell’Etna DOP designa il frutto allo stato fresco ottenuto dalla varietà di ciliegio dolce Prunus avium L., della famiglia delle Rosaceae, nell’ecotipo Mastrantonio (Donnantonio).

Metodo di produzione

I sistemi di conduzione degli impianti sono quelli consolidati dalla tradizione e tengono in considerazione fattori quali il tipo di cultivar di ciliegio, il tipo di suolo e il clima. La coltivazione può seguire il metodo convenzionale, quello integrato oppure biologico. La raccolta avviene nei mesi di giugno e luglio e deve essere eseguita a mano, quando il frutto ha completato naturalmente il proprio processo di maturazione, avendo cura di staccare le ciliegie dalla pianta con tutto il peduncolo, al fine di evitare infezioni e marciumi che ne comprometterebbero le caratteristiche organolettiche. Prima del confezionamento, che deve avvenire entro le 12 ore successive alla raccolta, i frutti vengono conservati all’interno di luoghi freschi e al riparo dalla luce diretta del sole, per evitare lo scadimento della qualità. Se la commercializzazione non avviene entro le 48 ore successive alla raccolta, i frutti devono essere conservati ad una temperatura compresa tra 18 e 20°C all’interno di celle frigorifero.

Aspetto e sapore

La Ciliegia dell’Etna DOP si contraddistingue per la pezzatura medio-grande con peduncolo lungo e il classico colore rosso brillante. L’esterno è croccante, la polpa compatta e il sapore dolce, gradevole ed equilibrato grazie alla bassa acidità associata ad un buon tenore zuccherino.

Zona di produzione

La zona di produzione della Ciliegia dell’Etna DOP comprende numerosi comuni della provincia di Catania, nella regione Sicilia.

Storia

Nella zona di interesse la coltivazione della Ciliegia dell’Etna DOP ha una tradizione secolare basata sugli sforzi continui dei contadini del posto di trasformare i terreni vulcanici chiamati sciare, (termine dialettale di derivazione araba che significa “terra bruciata”) in terreni fertili. I maggiori sforzi sono stati profusi nella creazione di impianti irrigui localizzati che consentissero irrigazioni di soccorso e fertirrigazioni durante la lunga stagione vegetativa in periodo asciutto. La produzione di questo frutto è così da tempo al centro di un importante indotto economico fatto di mestieri e tradizioni, come dimostrano anche le sagre e gli eventi ad esso dedicati. In particolare, la “Sagra delle ciliegie e delle rose” che, dal 1950, si tiene l’ultimo fine settimana di giugno e la “Reginetta delle ciliegie”, sagra basata su un’antica festa popolare che avveniva in occasione della raccolta delle ciliegie coltivate nella zona di Fondo Macchia.

Gastronomia

La Ciliegia dell’Etna DOP si conserva in frigorifero per alcuni giorni, facendo attenzione a eliminare eventuali frutti danneggiati. La Ciliegia dell’Etna DOP è consumata allo stato fresco e viene impiegata come ingrediente nella preparazione di marmellate, bavaresi e dolci. Per i piatti salati, l’utilizzo della Ciliegia dell’Etna DOP è ancora limitato a poche pietanze a base di carne, quali ad esempio l’anatra e il manzo.

Commercializzazione

Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Ciliegia dell’Etna DOP. Le ciliegie appartengono alle categorie Extra e Prima e devono essere confezionate in contenitori di altezza non superiore a 12 cm e con capacità massima di 10 kg di prodotto. Il contenuto di ogni imballaggio deve essere omogeneo in pezzatura e maturazione. È disponibile nei mesi di giugno e luglio.

Nota distintiva

La Ciliegia dell’Etna DOP si distingue per i lunghi tempi di maturazione, molto più ampi rispetto ad altre varietà, a causa del progressivo innalzamento, rispetto al livello del mare, dei terreni di coltivazione della zona del vulcano Etna.