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Gen

Dagli agrumi di Sicilia nascerà la nuova plastica biologica

Gli studiosi del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Università di Palermo hanno annunciato sulla rivista scientifica Chemical Communications, la creazione di una nuova bioplastica ricavata dagli agrumi.

La scoperta è destinata a lasciare il segno nella produzione di plastica rinnovabile e darà nuovo impulso alla produzione e all’utilizzo di un genere di plastica biologica non inquinante. Si tratta di un innovativo sistema per ottenere la sostanza necessaria alla creazione del polilimonene carbonato, un tipo di bioplastica che per qualità e resistenza supera i prodotti della stessa famiglia attualmente diffusi in commercio. La reazione tra succo di limone e anidride carbonica dà vita ad una nuova molecola che velocizzando la reazione tra le due sostanze permette di ottenere il carbonato di polilimonene, un polimero plastico del tutto simile al polistirene.

La sostanza principe è l’ossido di limonene, sostanza oleosa a base di carbonio già utilizzata con successo nell’industria chimica per conferire ai detersivi il classico aroma di agrume. Ora, grazie al lavoro del gruppo di ricercatori guidati da Rosaria Ciriminna all’Istituto dei materiali nanostrutturati del Cnr e da Francesco Parrino al Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Ateneo palermitano, potrà essere ricavato semplicemente irradiando con luce solare e in presenza di ossigeno il limonene, l’essenza estratta in abbondanza dalle bucce di arance e limoni, in gran parte responsabile del caratteristico odore degli agrumi. Sarà quindi possibile trovarlo non solo nei limoni, ma anche dalle arance e unendoli all’anidride carbonica si ha questo nuovo composto chiamato PLDC ossia carbonato di polilimonene.

I benefici, oltre che sulla salute umana e sulle startup industriali, ricadranno anche sull’agrumicoltura siciliana,
primo produttore nazionale di limonene, estratto in ogni azienda prima della spremitura e venduto alle imprese cosmetiche per essere trasformato prevalentemente in profumo.

Da circa vent’anni quindi, si stanno cercando delle soluzioni alternative per sostituire il BPA; gli studi allora si sono concentrati nel trovare una nuova tipologia di bioplastica e dopo averne ricavate dall’amido di mais, dal grano, dal pomodoro e dalle bucce di banana, si è trovato il sostituto migliore: il limone.

 
Fonte:www.solobuonenotiziedallasicilia.tv