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Mar

Dov’è il ristorante di Marilù a Màkari: le curiosità che pochi conoscono

Ecco chi è e dove si trova il ristorante di Marilù di Makari.

Cresce la curiosità intorno alla fiction Màkari. La Sicilia, con i suoi paesaggi e i suoi caratteristici protagonisti, riesce sempre a conquistare un posto nel cuore di chi la vede o la visita. La serie in onda su Rai1 trae spunto da una serie di romanzi di Gaetano Savatteri, ispirati a loro volta anche a personaggi e vicende reali. In queste avventure il protagonista, l’ex giornalista Saverio Lamanna (sullo schermo Claudio Gioè) si trova spesso in un ristorante molto pittoresco, gestito da una carismatica e simpaticissima proprietaria. Ecco, forse non tutti lo sanno, ma la Marilù di Makari esiste davvero. Si chiama Marilù Terrasi e gestisce un ristorante molto famoso, il Pocho. Prima di procedere vi riveliamo la prima curiosità. Il locale che si vede in televisione, non è quello autentico: è stato ricreato nella Tonnara di Scopello. Andiamo avanti e scopriamo qualcosa di più.

Marilù Terrasi è interpretata da Antonella Attili. Il suo locale (Pocho, cioè “affettuoso” in spagnolo) è una terrazza affacciata sul mare, che lo scrittore Savatteri frequenta da una trentina d’anni. La proprietaria è di Palermo, è qui dagli anni Ottanta e ha la passione per il teatro. Conosce lo scrittore da quando lui era un cronista al Giornale di Sicilia. Terrasi viveva a Palermo, poi si trasferì a Màkari. Savatteri andò a trovarla e si innamorò del posto, tornandoci molte volte: così trovò l’ispirazione per i suoi racconti. Un’ottima ispirazione, visti i risultati. 

Dov’è il ristorante di Marilù a Màkari?

Il Pochi è un locale accogliente, in cui si trovano pupi siciliani e locandine di teatro, oltre agli oggetti cari alla proprietaria. Si trova a soli 3 chilometri dal paese di San Vito Lo Capo, il panorama è straordinario, soprattutto al tramonto. C’è il mare del golfo di Monte Cofano, con il blu che si fonde con il cielo. C’è poco da dire: la Sicilia è davvero una terra unica!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: siciliafan.it