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19

Set

Il computer più potente al mondo parla siciliano: ecco chi è Anna, la sua "mamma"

Anna Grassellino, 39 anni, di Marsala, ha da poco assunto l’incarico di Direttore del Centro Nazionale Superconducting Quantum Material and Systems negli Usa

La sua energia comincia dalla voce. Vitale, suadente, pronta a raccontare un sogno che non si è mai fermato, fino a diventare un orgoglio italiano che la sua città natale, Marsala, e l’intero Paese, non smettono di sostenere e acclamare.

Anna Grassellino, 39 anni, Senior Scientist e Deputy Head della divisione Applied Physics and Superconducting Technology del Fermilab di Chicago, ha da poco assunto l’incarico di Direttore del Centro Nazionale Superconducting Quantum Material and Systems.

La sua è una storia personale di studio e di successo, e al contempo quella di una ragazza felicemente sposata - con Alexander Romanenko, anche lui senior scientist al Fermilab che realizzerà il computer quantistico più potente di sempre, con un finanziamento dell’amministrazione americana da 120 milioni di dollari – e madre di tre bambini: Stephen, George e Marie.

Anna si è laureata in Ingegneria elettronica a Pisa ed è approdata al Fermilab negli Stati Uniti per la prima volta come summer student nel 2004. E’ tornata nel 2006 per un PhD in fisica alla University of Pennsylvania, e ha lavorato alla sua tesi su tecnologie superconductive per acceleratori di particelle at TRIUMF di Vancouver in Canada.

Dopo il PhD è stata assunta al Fermilab prima come ricercatore, e poi come scienziato. Durante i suoi anni da scienziato al Fermilab assieme al suo gruppo ha fatto importanti scoperte nel campo della fisica delle cavità superconduttive a radio frequenza, spingendo le tecnologie necessarie a costruire acceleratori di particelle più avanzati.

«Mi sono innamorata dei grandi esperimenti per studiare le particelle, e del clima molto internazionale che c’è al Fermilab», dice, spiegando perché ha deciso di trasferirsi negli Stati Uniti. Quando può torna in Italia, nella sua Marsala, dove si è sposata, e se c’è il sole corre al mare a Favignana, l’isola che ama in modo speciale.

A Chicago si occupa come ricerca di cavità superconductive a radio frequenza, del miglioramento delle loro prestazioni per essere usate per acceleratori di particelle o come sensori di particelle nascoste, e adesso anche come elementi fondamentali per la costruzione di un computer quantistico.

I riconoscimenti per la sua attività rappresentano una realtà in crescendo. Anna ha ricevuto il ‘Pecase’ 2017 (Presidential Early Career Award for Scientists and Engineers), la più alta onorificenza conferita dal Governo degli Stati Uniti a professionisti della scienza e dell’ingegneria nelle prime fasi della loro carriera di ricerca indipendente, conferitole da Obama e consegnatole da Trump.

«Una grande emozione essere tra i cento migliori scienziati e ingegneri degli Stati Uniti. Ai giovani siciliani mi permetto di consigliare di studiare e non avere timore di uscire per conoscere, e magari un giorno tornare, riportando una più grande ricchezza di conoscenze acquisita studiando e lavorando all’estero».

La sua è una ricerca molto specializzata che non le consente facilmente il ritorno in Italia, ma tra i suoi obiettivi c’è quello di collaborare con il Centro Ettore Maiorana di Erice, per l’organizzazione di scuole estive di specializzazione. Il nuovo, prestigioso, incarico è giunto dopo mesi molto duri; durante la pandemia il suo team ha lavorato sodo alla costruzione della proposta per il centro SQMS portata poi all’attenzione del Department of Energy.

Dopo giorni e notti di lavoro è emerso un risultato che è riuscito a vincere in un’ardua competizione con le migliori Università e laboratory statunitensi. Sarà un lavoro quinquennale che alla fine porterà alla costruzione di un calcolatore quantistico che si prefigge di essere il più potente mai costruito.

«Sono molto emozionata e ovviamente anche un po’ preoccupata per il mio cambio di responsabilità – dice Anna - ma so che lavorando costantemente e con un team internazionale di oltre duecento ricercatori, riusciremo a raggiungere traguardi importanti».

E Marsala è pronta ad accoglierla con il calore di sempre. Due anni fa la città lilibetana le ha conferito il premio Paul Harris, intitolato all’avvocato statunitense che ha costituito il Rotary Club di Chicago nel corso di una cerimonia di premiazione organizzata dal Rotary Club Marsala Lilibeo Isole Egadi, che ha voluto sottolineare anche il prestigio dedicatole l’anno precedente dalla copertina di D, il magazine del sabato del quotidiano La Repubblica, che in un articolo legato al concorso “Donna dell’anno” l’ha definita come “uno dei nomi più importanti della fisica mondiale”.

Alla base di tutto un grande talento, il suo studio, l’impegno senza interruzioni, e il supporto, naturalmente fiero e soddisfatto della sua famiglia, e dei genitori, Vincenzo e Anna Maria.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: Balarm.it