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24

Ott

La ciliegia di Monterosso Almo, il futuro dell'economia di montagna

Parla il prof. Salvatore Barresi

Monterosso Almo - Sperimentata da più di dieci anni nel comune di Monterosso Almo, tremila abitanti in territorio ragusano, la ciliegia di Monterosso ha conquistato il parere favorevole sia dei produttori quanto dei consumatori. A circa 600 metri di altitudine la specie, costituita dalle varietà Capuccia e Raffiuna, ha trovato le condizioni ottimali per essere una coltura da reddito e di anno in anno aumenta la superficie coltivata soprattutto quella specializzata. Tutto è partito da un’idea dell’allora Sindaco della città Vito Amato che agli inizi del 2000 offrì ai suoi concittadini per conto del Comune centinaia di piante di ciliegio perché le coltivassero nei propri terreni fino ad allora interessati dalla viticoltura. L’iniziativa fu molto apprezzata ma non si poteva pensare che nel tempo la coltivazione del ciliegio potesse diventare così importante. Oggi la ciliegia è inserita nel paniere dei prodotti tipici locali assieme a castagno, noce, funghi, frutti minori che nell’insieme costituiscono una notevole risorsa del territorio montano. Sono tutti prodotti stagionali di nicchia molto richiesti dal mercato non solo locale ma soprattutto oltre confine. Incrementare la coltivazione del ciliegio è certamente interessante dal punto di vista occupazionale e ambientale sostiene il prof. Salvatore Barresi, nativo di Monterosso e docente presso l’Istituto Tecnico Agrario di Scicli, sia perché l’innovazione favorisce sempre la permanenza dei giovani sul proprio territorio e poi per la ricaduta positiva nei riguardi del territorio stesso per la salvaguardia, conservazione dell’ambiente ed utilizzo delle risorse.

I prodotti sopra elencati non solo possono sostenere un mercato alimentare del fresco ma anche dare luogo a possibili prodotti trasformati con notevoli vantaggi imprenditoriali e di reddito. La sacra della ciliegia a giugno, infatti, ne favorisce la conoscenza ed evidenzia il valore dei prodotti ottenuti. Incentivare l’imprenditoria giovanile è quello che ultimamente si sta cercando di fare in tutti i settori economici e l’agricoltura pare che stia diventando per i giovani il settore più importante dove poter estrinsecare idee e progetti di lungo periodo. Molti di loro stanno riscoprendo i valori e le tipicità del passato ricostruendo modelli antichi con tecnologie moderne. Esempi in Sicilia come in tante altre regioni d’Italia aumentano di giorno in giorno, pare che stiamo ritornando all’origine dell’agricoltura a prenderci cura della nostra bene amata terra. L’Istituto Agrario di Modica, vista la presenza di alunni provenienti da Monterosso, seguirà da vicino l’organizzazione aziendale della frutticoltura con l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione dei prodotti tipici locali. Tra gli obiettivi cui si lavora, infine, c'è il miglioramento del panorama varietale. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: ragusanews.it