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16

Set

Papa Francesco è arrivato a Piazza Armerina: Bello il sole della Sicilia

La Chiesa sia povera tra i poveri

Piazza Armerina - "Viva il Papa". Sua Santità Francesco è arrivato alle 8,54 di venerdì a piazza Armerina, a bordo di una Hyundai Santa Fe bianca cabrio, targata "Scv1", Stato Città del Vaticano, numero 1. Il Papa è salito sul palco di piazza Falcone e Borsellino, prendendo in mano un mazzo di fiori donatogli da una bimba di quattro anni. Bergoglio ha salutato Maria Santissima delle Vittoria -patrona di Piazza-, ha quindi donato alla Vergine il mazzo di fiori che un attimo prima la bambina gli aveva dato in mano. 

Il Vescovo Gisana, con la voce rotta dall'emozione: "Ci sentiamo come il lebbroso samaritano per l'inattesa guarigione. La salvezza appartiene a Dio e all'Agnello. Ci aiuti, Padre Santo, vogliamo offrirle oggi un momento di consolazione. La Chiesa sia povera tra i poveri. Vogliamo somigliare a Gesù povero, essere poveri nella credibilità dei gesti, contro la forza demoniaca delle mafie. Il suo "Come vorrei una Chiesa povera per i poveri" è per noi un cammino di santità. 

Il Papa ha abbracciato e baciato don Gisana, che ha donato l'icona della Madonna al Pontefice. Bergoglio ha donato un calice alla Diocesi. 

"E' bello il sole della Sicilia". Con gli occhi semichiusi e accecati dalla luce. Così Papa Francesco ha esordito, parlando dei nemici della società di oggi: sfruttamento dei lavoratori, mancanza di occupazione per i giovani, gioco d'azzardo. "Parlare delle piaghe della società e della Chiesa non è operazione denigratoria. Chiederò a Don Rosario Gisana di farvi dono di un Vangelo piccolo, tascabile, da portare con se. Con semplicità andate per i vicoli, i crocicchi, e portate la buona notizia di una convivenza giusta, la vita non è oscura maledizione da sopportare fatalisticamente. Non inseguite il "quieto vivere". Non lasciate soli gli anziani, i nostri nonni, sono la nostra identità, le nostre radici. Le radici sono nei vecchi! La carità cristiana non è filantropia. Incoraggio i giovani a essere gioiosi artefici del vostro destino". 

"Ci sono alcuni che si dicono "mangiaprete". Avvicinati al prete e diglielo in faccia perchè non ti fidi di lui. Gli farai venire il mal di fegato, ma confrontati con lui, col tuo Vescovo. Ci sia dialogo fra chi è lontano dalla Chiesa e i preti. Non dovete essere ossessionati dai numeri, ma siate pietruzza di sale. Alcuni si annoiano perchè la predica dura 40 minuti. Tutta la messa deve durare 40 minuti, la predica dopo 8 minuti annoia! Un consiglio ai preti: se per dormire avete bisogno delle pastiglie, qualcosa non va bene. Se dormite subito perchè siete stanchi, allora va bene. Devo andare a Palermo a onorare Pino Puglisi. Un mese prima di essere ucciso venne qui a Piazza per incontrare i seminaristi. Una consegna, prima di morire: servire i fratelli fino alla fine. Preghiamo la Madonna: Ave Maria!". 

Ora vi prego di pregare per me. Buona giornata a tutti!. Vi darò la benedizione, ma prepariamo il cuore a riceverla. Ognuno pensi ai cari, agli amici, e anche ai nemici. Apriamo il cuore, affinchè la benedizione scenda su tutti. Vi benedica Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo".

Alle 9,32 il Papa ha terminato la sua predica, accogliendo alcuni fedeli sul palco, ricevendo tante lettere brevi manu. 

Fonte: www.ragusanews.com