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06

Ott

Restano (a Palermo) e "arrinescono": Davide e Ruggero i due registi che ora volano su Netflix

Con la loro serie su Netflix, Vendetta, stanno scalando le classifiche di gradimento. Chi sono i due palermitani che, dopo essersi ritrovati, hanno creato un progetto che sta riscuotendo particolare successo

Metti insieme due giovani palermitani, appassionati di cinema a vario titolo, che, dopo gli studi si perdono di vista per ritrovarsi, anni dopo, a creare un progetto che riscuote, proprio in questi giorni, un particolare successo.

Stiamo parlando di Ruggero Di Maggio e Davide Gambino, entrambi executive producer e registi che, a Palermo, hanno messo le radici del loro progetto - la casa di produzione Mon Amour Films - coinvolgendo anche ex colleghi di studio, anche loro divenuti professionisti.

Davide Gambino, dopo la laurea al DAMS di Palermo partecipa a dei master e a delle esperienze internazionali, per poi approdare al Centro Sperimentale di cinematografia e scoprire la “libertà” espressiva del documentario. Ruggero Di Maggio, invece, a 19 anni lascia Palermo per Roma, e poi vola a Parigi dove rimarrà qualche anno prima di rientrare in città, per gettare le basi de progetto relativo alla casa di produzione al quale, anni dopo, entrerà in corsa anche Davide.

«Quello su cui puntiamo - ci hanno detto Davide e Ruggero - sono prodotti cinematografici che si fondano sull’ascolto della realtà che cerchiamo di non forzare mai, per non fornire un ritratto parziale delle storie che raccontiamo».

E se adesso i due registi palermitani sono alla ribalta grazie al loro ultimo progetto - di cui parleremo fra poco - Vendetta - distribuito dalla piattaforma Netflix e che di giorno in giorno scala le classifiche tra i prodotti più seguiti - tanti altri progetti sono stati già realizzati e diffusi che hanno convinto pubblico e critica.

Di prossima uscita, infatti, al cinema e poi in diffusione sulle piattaforme dedicate il film documentario di Davide Gambino, “The second life”. «I due binari paralleli su cui ci muoviamo con il nostro lavoro sono il cinema e le serie, filoni che ben si addicono alla natura dei nostri lavori. Abbiamo - continuano - volutamente scelto la Sicilia come sede della casa di produzione perché qui ci sono tanti spunti da cui partire per produrre. Noi andiamo in cerca di storie e qui, nonostante tutto intorno non offra, a livello di servizi specifici per la produzione cinematografica, molto, troviamo gli stimoli per nuove produzioni».

Ascoltando il racconto di questi anni lavoro risulta evidente che Davide e Ruggero sappiano molto bene che l’attesa, per la realizzazione dei loro progetti, è un elemento indispensabile.

Torniamo a "Vendetta". «Abbiamo cominciato a lavorare al progetto su Pino Maniaci circa 15 anni fa, perché volevamo raccontare il suo personaggio ma anche l’aspetto del lavoro di contrasto alle mafie, realizzando un racconto bidimensionale. Poi nel nel 2015 abbiamo ripreso il progetto e di lì a poco la cronaca ci offrì un ulteriore spunto di lavoro».

Come noto, infatti, nel 2016 il giornalista fu fermato con accuse pesanti legate proprio alla mafia.

«A questo punto, anche se il progetto iniziale era già stato pensato come serie televisiva, avevamo tantissimo altro materiale da inserire nel nostro lavoro.

Ci teniamo a sottolineare che abbiamo lavorato per 5 anni a stretto contatto con una troupe di collaboratori, diventando una famiglia a tutti gli effetti e molti sono diventati siciliani d’adozione; siamo sempre spinti a coinvolgere le competenze locali, è nella nostra logica di lavoro. Un ringraziamento particolare lo dobbiamo anche a chi ha creduto e scommesso in noi come la società di produzione Nutopia, Fabio Parenti e la regista Flaminia Iacoviello, che ha firmato tre puntate della serie. Oltre a Andrea Nocifora e Giuseppe Vaiuso».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: balarm.it