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05

Feb

Sembra una bufala ma non lo è: in Sicilia nasce un Comune e lo chiamano Misiliscemi

desso la Sicilia ha un Comune in più e arriva a quota 391. A tre anni di distanza dal referendum, infatti, è arrivato l'ok definitivo da parte dell'Ars. Ecco tutte le novità

È fatta. Adesso la Sicilia ha un Comune in più e arriva a quota 391. A tre anni di distanza dal referendum, infatti, è arrivato l'ok definitivo da parte dell'Assemblea Regionale Siciliana per la nascita di Misiliscemi.

È stato infatti concluso l'iter che porta alla nascita del nuovo paese formato dalla fusione delle frazioni di Trapani: Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Palma, Salinagrande e Pietretagliate.

I prossimi step prevedono la nomina di un commissario che ha il compito di reggere il Comune fino alle prossime amministrative. In seguito dovrà essere redatto lo statuto comunale, fino a quando la sede municipale sarà al Comune di Trapani.

Il nuovo Comune avrà 8.669 abitanti e all'interno del suo territorio si trovano diverse strutture importanti, tra cui l'aeroporto, l'ospedale, lo stadio, il carcere e l'ospedale.

Ricordiamo che l'iter è iniziato quando l'Associazione Misiliscemi avviò le iniziative per un referendum istitutivo del nuovo Comune e per staccarsi da quello di Trapani: era il 27 maggio del 2018 e la proposta fu approvata con 3.336 voti favorevoli.

Il nome Misiliscemi nasce da "Masil Escemu" di origine araba e significa "torrente o luogo ove scorre l'acqua elevato".

Il territorio era infatti attraversato da un torrente chiamato cosìche nasceva dall'altura e sfociava nel mar Mediterraneo, nei pressi della salina San Francesco. Il luogo era inoltre costeggiato dall'antica trazzera Regia del Mazaro, la "Via degli Arabi", che ha segnato il percorso dalla città alla campagna per molti anni e che molto probabilmente ha ereditato l'antico tracciato della via Consolare romana, che collegava Drepanum a Lilybeum.

Il toponimo "Masil" ricorda la fitta serie di "Manzil" di cui la Sicilia era punteggiata: i Manzil erano luoghi di sosta dove si scendeva da cavallo, probabilmente casali abitati da poche famiglie. Sul versante sud-ovest del territorio degli odierni Comuni di Trapani e Paceco si estendevano ben otto territori, di cui tre autentici Manzil: Misiligiafari, Misilcharari (Fontanasalsa) e Misiliscemi, mentre altri posti di rilevanza storica sono Kinisia ("chiesa", che comprende anche il toponimo tardo di Rilievo), Ballotta ("quercia"), Marausa ("pascolo povero"), Nubia ("terra d'oro") e Xitta ("luogo sabbioso o paludoso").

Il feudo di Misiliscemi, antico tenimentum di origine araba, era legato alla storia della famiglia trapanese de Sigerio, una delle più potenti della città, che più tardi, nel secolo XVII, avrebbe assunto il cognome di Sieri Pepoli.

Il feudo Misiliscemi, investì, per alleanze matrimoniali e politiche, il destino e le fortune di un gruppo di famiglie trapanesi, importanti nella storia della Sicilia dall'età federiciana al periodo aragonese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: balarm.it