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Mag

Storia degli Elimi, misteriosa popolazione che rese grande la Sicilia

Approfondiamo la conoscenza del popolo che lega il nome a Segesta ed Erice.

Il passato della Sicilia è ricco di civiltà e popoli diversi. Testimonianze di un tempo perduto che, ancora oggi, ci affascinano attraverso racconti e leggende. Tra le civiltà scomparse, meritano sicuramente un posto di rilievo gli Elimi, che raggiunsero elevati livelli di cultura e fondarono alcune delle città più importanti dell’antichità, cioè Erice e Segesta. Si insediarono intorno all’anno 1000 a.C. nella Sicilia nord-occidentale, ma sono davvero poche le testimonianze della loro presenza. Tanti i dubbi riguardo le loro origini e lo sviluppo delle loro vicende, che si mescolano anche al mito. Grazie agli scavi archeologici si è potuto indagare più a fondo, in siti che includono anche Entella, Monte Finestrelle e Monte Bonifato. Cerchiamo di conoscere più a fondo i loro segreti

Storia degli Elimi, tra mito e leggenda

La storia degli Elimi incrocia la leggenda, collegandosi a quanto riportato nell’Eneide di Virgilio. Sarebbero, infatti, superstiti scappati da Troia, dopo la distruzione della città. Guidati da Enea, dunque, sarebbero arrivati in Sicilia. Addentrandosi nel territorio, avrebbero fondato Erice, Entella e Segesta. Nei pressi di Trapani sarebbe morto Anchise e, da qui, Enea avrebbe proseguito il viaggio verso le coste del Lazio. Il nome di questo popolo, secondo alcuni, deriverebbe dall’elimo, un cereale della famiglia delle Paeseae, comunemente chiamato “panìco”, simile al miglio. Dionigi di Alicarnasso cita i nomi dei capi Elimo ed Egesto. Poco si sa della lingua di questo popolo, perché sono stati rinvenuti solo alcuni testi in una misteriosa lingua, con caratteri greci. Pur essendo con caratteri ellenici, però, la lingua non sarebbe greca. Forse era un dialetto indoeuropeo.

Cosa rese unici gli Elimi

Al di là della leggenda, la storia degli Elimi rimane avvolta da numerose lacune. Sarebbero arrivati in Sicilia nell’ambito di flussi migratori di popolazioni indoeuropee che, arrivate in Italia, approdarono anche sulle nostre coste, a partire dall’età del Bronzo. Da questi gruppi migratori sarebbero nati tre gruppi di popolazioni, cioè Elimi, Siculi e Sicani. La presenza degli Elimi nella Sicilia occidentale era ben radicata già dall’VIII secolo a.C., con una cultura molto originale e una autonomia politica. Questo popolo, infatti, mantenne la propria indipendenza sia dai fenici-punici, sia dai greci. Proprio questa indipendenza fu uno dei tratti distintivi di tale popolazione. Si mantenne, infatti, un rapporto di conflittualità irrisolta con Greci e Cartaginesi, terminata solo con la conquista romana. Il mistero degli Elimi non si esaurisce così: c’è altro da scoprire. 

Elimi, Ciclopi e Giganti

Si sa davvero poco sulla fine della storia degli Elimi. Potrebbe essere stata segnata dalle influenze greca, cartaginese e poi romana, che segnarono la fine dell’identità come unico popolo, mescolandosi alle varie etnie presenti nell’isola. L’ultimo re degli Elimi, stanco delle continue battaglie, avrebbe fatto ricorso all’aiuto di giganti, ciclopi e altre mitiche figure che abitavano la Sicilia. Avrebbe chiesto aiuto ad Afrodite per trovare una nuova patria e la dea, con il supporto di Eolo, sollevò tutti gli esseri mitologici della Trinacria, insieme agli Elimi, trasportandoli in un luogo di pace e concordia. Avrebbe avuto così termine una saga leggendaria che, ancora oggi, ci restituisce importanti testimonianze. Un racconto speciale della Sicilia e dei popoli che ne hanno solcato il territorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: balarm.it