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26

Nov

Tokyo ha la sua "Sagra del cannolo": lo chef siciliano che ha portato la Sicilia in Giappone

Nonostante le differenze e l'enorme distanza geografico, le affinità culturali tra giapponesi e siciliani sono numerose. Ne è prova l'avventura dello chef trapanese Nino

La distanza che separa la Sicilia dal Giappone è di oltre 10.000 chilometri. Eppure, nonostante le differenze e l'enorme spazio geografico, le affinità culturali tra questi due popoli sono numerose, in particolare quando ci si riferisce al valore che questi danno all'arte culinaria: dall'uso dei prodotti del mare come tonno, carpaccio e frutti di mare al rispetto della tradizione.

Devono essere queste le motivazioni per cui uno chef venuto da così lontano, da Erice per l'esattezza, sia così apprezzato nella città di Tokyo.

Lo chef Antonino Lentini ama cucinare sin dall'infanzia. Ha iniziato a lavorare in cucina quando aveva solo 14 anni, una lunga gavetta che lo ha portato a fare esperienze in prestigiosi hotel italiani ed europei, fino a trasferirsi definitivamente in Giappone nel 1997.

Oggi vive nella capitale Tokyo dove si è fatto apprezzare per le sue grandi doti fino ad aprire, nel 2006, un proprio ristorante tra i più invidiati di Tokyo: "Ristorante Da Nino".

Lentini propone in Giappone i prodotti tipici della Sicilia: pistacchio di Bronte, olio EVO e ricotta sono tra gli ingredienti dei piatti che propone nella capitale: pasta con le sarde, pasta alla Norma o pesce spada in agrodolce tra i più serviti, apprezzatissimo poi nel suo locale è il tonno di Favignana.

E per finire ovviamente un bel cannolo con la ricotta di Calatafimi. Tutti prodotti di alta qualità serviti nell'elegante cornice del suo locale elegante e coloratissimo. I vini? Ovviamente siculi, rappresentativi di ogni luogo dell'isola e molto rari in Giappone.

Chef Nino ha inoltre deciso di mescolare le due tradizioni culinarie, quella siciliana e giapponese, proponendo dei mix originali e interessanti. Inoltre è l'organizzatore della "Sagra del cannolo" di Tokyo che riscuote ogni anno un grandissimo successo. Per questi motivi nel 2007 gli è valso anche il titolo di Ambasciatore della cucina siciliana tradizionale nel mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: balarm.it