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La redazione
Economia, istituzioni, ambiente, no profit e consumo sono le principali tematiche approfondite dalla redazione del Quotidiano di Sicilia. E, in trent’anni, il cuore pulsante dell’informazione della testata è si è rinnovato ed è cresciuto, maturando la volontà di andare al di là della rappresentazione rituale dei fatti, di andare a indagare dietro le quinte, magari quando i riflettori si spengono ed emergono le ombre, gli interrogativi cui dare risposta.
Ecco come cavallo di battaglia dell’informazione giornalistica del QdS è diventata l’inchiesta, da sempre considerata il banco di prova del giornalista, il genere nobile con cui confrontarsi. E certamente anche il più arduo, in quanto suo obiettivo è la ricostruzione puntuale e completa non solo di un avvenimento, ma di una serie complessa di accadimenti. Spesso, per portare a termine un’inchiesta occorrono giorni, se non settimane. E più delicato è l’argomento, più numerosi i muri di gomma su cui si va a sbattere se si cerca di andare “oltre la notizia”. È l’inchiesta investigativa, a cui il giornalismo italiano è poco avvezzo, il genere a cui punta da trent’anni l’informazione del Qds. Raccogliendo consensi tra lettori – il Qds è oggi terzo per numero di lettori tra tutti i quotidiani e il primo tra gli economici - e addetti ai lavori, a cominciare dalle due massime cariche giornalistiche siciliane, il presidente dell’Ordine regionale, Franco Nicastro, e il segretario dell’Assostampa Alberto Cicero.
Entrambi hanno avuto parole di approvazione e incitamento nei confronti di una redazione giovane e che si è dimostrata capace di informare con competenza e autorevolezza, mettendo così in pratica l’idea di giornalismo del direttore Carlo Alberto Tregua, fondatore del giornale.
Spulciando i titoli delle inchieste degli ultimi due anni, emergono infatti i principali temi che hanno riscosso l’interesse dei lettori siciliani, e non solo. Molte di queste inchieste, infatti, sono state riprese da testate nazionali, come quelle riguardanti gli sprechi della Regione.
A coadiuvare i redattori del QdS - l’unica testata regionale su cui, ogni giorno, si possono trovare pagine dedicate a tutte e nove le province della Sicilia - vi è la capillare rete di collaboratori che copre il territorio delle province siciliane. Che ci raccontano i piani di sviluppo approntati dai Comuni, le difficoltà dei commercianti, le disfunzioni della viabilità urbana, il degrado dei quartieri, l’indolenza delle istituzioni di fronte alle inefficienze dei servizi sociali, i ritardi dei Prg, e di potenziali aeroporti che attendono di aprire i battenti dei cantieri. Neanche su questo versante, l’informazione del QdS, è trascurata l’attenzione alle “ombre”. Inefficienze, sprechi, disservizi, malesseri, malcostume sono messi nero su bianco attraverso le inchieste provinciali.
 

 
L’azienda
Dietro un quotidiano non c’è soltanto una redazione giornalistica, ma una complessa macchina che si occupa di marketing, distribuzione, vendita, promozione, comunicazione, produzione, amministrazione e finanza, gestione del personale e delle risorse umane, gestione giuridica. Nel caso del “Quotidiano di Sicilia” questa macchina si chiama Ediservice una srl costituita nel 1979 e il cui consiglio d’amministrazione è presieduto da Carlo Alberto Tregua, direttore del Qds, che ha come vice presidente Filippo Anastasi e come vice direttore della testata la figlia Raffaella Tregua. Un’azienda che ha il suo perno in una famiglia di antica tradizione imprenditoriale come i Tregua, che ha cominciato con il capostipite, Luigi Umberto Tregua, già nel 1922. Quindi da sempre aperta al confronto con l’esterno e alle sfide con la modernità. La parola d’ordine del Quotidiano di Sicilia è innovazione: nel metodo, nell’organizzazione, nella gestione, nella tecnica e nella ricerca di nuovi mercati.
La società è iscritta al Roc (registro operatori per la comunicazione) e il suo bilancio d’esercizio 2007 è stato certificato dalla Fausto Vittucci &C, iscritta alla Consob. Una macchina così complessa è, ovviamente, non facile da governare. Ci si riesce grazie al lavoro di manager che continuano a tenersi costantemente aggiornati per governare la complessità ottenendo sempre gli obiettivi prefissati. Da quel che risulta dai dati del 2009, infatti, sembra che il Qds abbia resistito benissimo a quella crisi che ha duramente colpito altre aziende editoriali. Questo perché il giornale – che esce tutti i giorni dal martedì al sabato in edicola e in abbonamento, con una diffusione di circa 131.000 copie settimanali - viene letto da un target medio alto di persone. Circa 70.000 sono le imprese abbonate e 180.000 i contatti medi al giorno, con 5.1 lettori per copia, tutti appartenenti alla classe dirigente siciliana.
Se il fatturato continua a crescere nonostante il periodo difficile è grazie all’attento lavoro di guida della dirigenza, della redazione, che propone inchieste ficcanti e che interessano la gente, e dell’impegno del team commerciale che la Ediservice ha saputo selezionare e formare nel corso del tempo.
Una struttura, quella commerciale, attualmente formata da 20 agenti, che continua a evolversi e a sperimentare nuove soluzioni di mercato, oggi multimediale grazie a un sito internet del Qds che conquista ogni giorno nuovi lettori. E con la crescita dei contatti cresce anche l’interesse degli inserzionisti pubblicitari.
 

 

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